San Precario - Azzura Terra Dura 2 - 0

E' febbraio ma c'è un bel sole. L'Appiani si riempe lentamente di tanta gente, arrivano amici anche da Vicenza, Mestre e Venezia, tutto sembra pronto per una grande festa. I Supporters ci danno dentro dal primo minuto, cantano, scherzano e salutano anche chi oggi non è potuto venire.Un saluto a Davidino.
La Sanpre viene da un brutto momento; l'ultima partita l'abbiamo persa 3-1, non eravamo presenti e non abbiamo commentato, servirebbe una vittoria, meglio ancora una buona prestazione.

I nostri avversari non sono irresistibili, ma noi abbiamo troppa fretta di fare risultato; loro non pungono ma noi non affondiamo. Ormai allo stadio ci sono più di duecento persone, il bar è sempre affollato, birre e battute si sprecano, come le occasioni in campo. Un paio di fuori gioco e altrettanti tiri e tanto impegno.

Il secondo tempo parte meglio; a centrocampo cantano e portano la croce, ma ora comincia ad esserci ordine, tutto comincia ad avere un senso. Arrivano anche un paio di sostituzioni; la Sanpre è pronta al riscatto.
Oggi il nostro attaccante che viene dalla terra dei leoni decide di deliziarci con un paio di azioni travolgenti delle sue. Due ruggiti, due zampate che in pochi minuti stendono il nostro avversario. Nel mezzo la reazione del Terra Dura che battezza un palo dove a molti sembra di vedere il nostro santo protettore; il nostro portiere giura di averci parlato.
C'è il tempo di vedere anche un paio di azioni molto belle e un gol annullato, cosa ha visto l'arbitro?!?; entra tutta la panchina a maggior soddisfazione di tutti i presenti. Poi il fischio finale e un grandioso e partecipatissimo terzo tempo.

Solidi al nostro secondo posto affrontiamo il turno di riposo nell'attesa di incontrare, fra due settimane, la capolista. Vi aspettiamo allo stadio del VoltaRoncaglia, ci sarà da divertirsi gioca il SanPrecario.

San Precario - Gregorense 2 - 2

Il campo è chiuso tra la ferrovia, il fiume e gli argini. Un vento freddo spazza l'aria, e la neve non cade dall'alto verso il basso, ma colpisce a folate e turbini da destra e sinistra; ogni colpo è uno schiaffo ma dopo un po non ci fai più caso.
E' freddo, un freddo che brucia. Il campo che ci ospita, siamo in casa, è un misto di erba e fango, da qualche parte la palla corre, dall'altra si ferma. Siamo in una terra di nessuno, un luogo dove puoi solo combattere, e chi è venuto oggi sa di non potersi sottrarre.

E' dura. Due squadre forti che per motivi differenti ci tengono a fare risultato; siamo dove è la palla e nessuno cede, nessuno toglie il piede. Si combatte il freddo, il terreno duro, i muscoli che tirano, gli avversari che contrastano, in tutti i modi possibili; e noi a ribattere colpo su colpo, mai un passo in dietro.
Poi su uno dei tanti ribaltamenti di fronte segnamo; è solo passato un quarto d'ora, ma a molti, forse a tutti sembrava di essere alla fine del primo tempo.
E' ancora lunga. Si passa da una guerra di posizione ad assalti alla baionetta; il tempo corre lento come il sangue di chi è fermo a guardare ormai in balia del gelo.
Arrivano anche quelli della Gregorense davanti alla porta, e come noi spesso sbagliano; poi trovano il corridoio giusto, palla al centro, il portiere si oppone ma uno loro centrocampista raccoglie al limite dell'area ed insacca.
La fine del primo tempo è vicina, si tira il fiato pregustando un the caldo.

Con il secondo tempo riprende la battaglia. Soffriamo ma su una ripartenza la nostra punta crossa al centro, portiere e due difensori fanno una bella frittata e la palla è in rete. Godiamo poco del risultato. Gli avversari colpiti vogliono rendere il favore, e noi, su una bella percussione sottoporta capitoliamo; tiro traversa palo rete. Il gelo, ora, è dentro, ma la squadra si guarda negli occhi, senza parlare l'intesa è: "ci vediamo sulle barricate".
La difesa ferma tutte le folate avversarie, i centrocampisti spezzano il gioco e costruiscono pre le punte alte che tengono sempre sul chi vive il portiere della Gregorense.
Ora la stanchezza si fa sentire, e palla o piede è la stessa cosa; ci sono anche un paio di interventi duri e un espulso per gli ospiti. Il direttore di gara decide che può bastare; una doccia calda se la sono meritata tutti.

Nonostante il clima, il terzo tempo scalda i cuori e raffredda gli animi di giocatori e dirigenti.
Siamo secondi, quattro punti nelle prime tre giornate del girone di ritorno, stesso ruolino di marcia dell'andata; come sempre ognuno stà facendo a pieno il suo dovere.

Le prossime due le giochiamo all'Appiani e tanti dei giocatori assenti stanno recuperando; l'inverno non è ancora finito ma il freddo non fa più paura.