San Precario - Gregorense 2 - 2

Il campo è chiuso tra la ferrovia, il fiume e gli argini. Un vento freddo spazza l'aria, e la neve non cade dall'alto verso il basso, ma colpisce a folate e turbini da destra e sinistra; ogni colpo è uno schiaffo ma dopo un po non ci fai più caso.
E' freddo, un freddo che brucia. Il campo che ci ospita, siamo in casa, è un misto di erba e fango, da qualche parte la palla corre, dall'altra si ferma. Siamo in una terra di nessuno, un luogo dove puoi solo combattere, e chi è venuto oggi sa di non potersi sottrarre.

E' dura. Due squadre forti che per motivi differenti ci tengono a fare risultato; siamo dove è la palla e nessuno cede, nessuno toglie il piede. Si combatte il freddo, il terreno duro, i muscoli che tirano, gli avversari che contrastano, in tutti i modi possibili; e noi a ribattere colpo su colpo, mai un passo in dietro.
Poi su uno dei tanti ribaltamenti di fronte segnamo; è solo passato un quarto d'ora, ma a molti, forse a tutti sembrava di essere alla fine del primo tempo.
E' ancora lunga. Si passa da una guerra di posizione ad assalti alla baionetta; il tempo corre lento come il sangue di chi è fermo a guardare ormai in balia del gelo.
Arrivano anche quelli della Gregorense davanti alla porta, e come noi spesso sbagliano; poi trovano il corridoio giusto, palla al centro, il portiere si oppone ma uno loro centrocampista raccoglie al limite dell'area ed insacca.
La fine del primo tempo è vicina, si tira il fiato pregustando un the caldo.

Con il secondo tempo riprende la battaglia. Soffriamo ma su una ripartenza la nostra punta crossa al centro, portiere e due difensori fanno una bella frittata e la palla è in rete. Godiamo poco del risultato. Gli avversari colpiti vogliono rendere il favore, e noi, su una bella percussione sottoporta capitoliamo; tiro traversa palo rete. Il gelo, ora, è dentro, ma la squadra si guarda negli occhi, senza parlare l'intesa è: "ci vediamo sulle barricate".
La difesa ferma tutte le folate avversarie, i centrocampisti spezzano il gioco e costruiscono pre le punte alte che tengono sempre sul chi vive il portiere della Gregorense.
Ora la stanchezza si fa sentire, e palla o piede è la stessa cosa; ci sono anche un paio di interventi duri e un espulso per gli ospiti. Il direttore di gara decide che può bastare; una doccia calda se la sono meritata tutti.

Nonostante il clima, il terzo tempo scalda i cuori e raffredda gli animi di giocatori e dirigenti.
Siamo secondi, quattro punti nelle prime tre giornate del girone di ritorno, stesso ruolino di marcia dell'andata; come sempre ognuno stà facendo a pieno il suo dovere.

Le prossime due le giochiamo all'Appiani e tanti dei giocatori assenti stanno recuperando; l'inverno non è ancora finito ma il freddo non fa più paura.

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