CENA DI FINE ANNO DELLA POLISPORTIVA
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SanPrecario vs DueCarrare 4 - 0
E' una festa come sempre, dopo un mese siamo tornati alla vittoria. I nostri avversari sono ultimi in classifica, s'impegnano fanno quello che possono e non mollano mai. Ci siamo passati anche noi da quelle parti; c'è rispetto e considerazione perchè ci vuole coraggio, voglia e tanto amore per continuare quando le cose ti vanno male. Noi facciamo il nostro dovere, senza forzare tanto; perdiamo subito due titolari per infortunio, speriamo di recuperarli al più presto ma sarà lunga, per fortuna è vicina la pausa invernale.
Segnano tutti quelli che devono; il bomber, finalmente ripresosi dalla sbornia post-laurea, ci ha messo due settimane, il capitano, di rigore, anche lui da poco rientrato da un infortunio. Segna, con uno splendido gol da punta di razza il giovane bomber, con una magia in area che incanta e strega difensori, portiere e tutti noi che guardavamo. Poi nel secondo tempo, prima dell'arrivo della nebbia, uno dei nostri difensori, uno di quelli che è con noi fin dal primo allenamento, e che se li è fatti proprio tutti, tira una punizione capolavoro a fil di palo. La sua corsa, la sua gioia, i compagni e la panchina che lo sommergono, gli applausi e l'ovazione che vengono dai Supporters sono sempre il vero spirito del SanPrecario. Oggi entrano e giocano anche quelli che fanno tanta panchina, si disimpegnano tutti molto bene, fanno capire di aver voglia e di esserci.
Il coraggio, l'altruismo e la fantasia eccoli di nuovo sul campo e sugli spalti, dove magari siamo qualcuno in meno rispetto al solito, manca anche quello che solitamente lancia i cori, ma cantiamo ed esultiamo con i giocatori non covocati e quelli sostituiti, che subito dagli spogliatoi ci raggiungono.
Il freddo non ci fa paura, tanto c'è zuppa calda per tutti, il mondo fuori dall'Appiani un poco di più; nelle strade di una antica città, Atene, un ragazzo di quindici anni, che spesso avrà corso dietro ad un pallone, correva dietro la voglia di giustizia e libertà, una pallottola gli è corsa in contro uccidendolo; non ci saranno espulsioni o sanzioni, nessuna sufficiente. Noi, per quel che vale continueremo quella corsa... ... senza paura...
Ps. Settimana prossima riposiamo, il 21 dicembre ultima partita prima della sosta siamo nuovamente in casa al mitico Appiani, ma più importante grande cena di fine anno della Polisportiva San Precario.
Mortise vs SanPrecario 1-1
C'è qualcosa di velatamente straordinario in quello che sta accadendo alla squadra. Nel senso proprio di fuori dall'ordinario. Eravamo a credito con la fortuna, un esattore coscenzioso e metodico, che da e toglie in una misura mai ben comprensibile. Abbiamo molti, tanti punti in più dell'anno passato, e questo non bisogna scordarlo, che allora di questi tempi doveva ancora partire la rincorsa e la cavalcata che ci ha visto protagonisti nel girone di ritorno.
Adesso siamo secondi, 22 punti il girone di andata quasi alle spalle. Bene tutto a posto, baci abbracci e tutti a casa... ...no... ...tutti dal medico dei matti... ...dal cardiologo... ...a fare yoga... ...non sappiamo più come raccontare le partite.
Non è che non giochiamo; non siamo fuori forma, si allenano tutti, il clima è buono, segnano anche quelli che sono in panchina, entrano e la mettono dentro.
E' che passiamo venti minuti a prendere gli avversari a pallonate, poi loro fanno una ripartenza, contropiede fate voi, il portiere ci mette una pezza, i difensori si guardano e pensano vado io che poi vai tu, ed invece no va l'attaccante per tutti e due e siamo sotto di uno.
Che problema c'è, direte voi, nessuno persiamo noi, tanto più che il numero sette della squadra di casa dopo aver dato calci a tutti, conpreso il portiere e qualcuno dei suoi compagni di squadra, si va a prendere a schiaffi sotto la doccia. Espulso.
Insomma il centro campo è nostro; nostro e di una bella pozzangherona dove pensiamo di metterci a dare calci al pallone e a qualche pesce. Ma più che dei temibili squali sembriamo degli agili delfini; belli, simpatici, bravi, ma è solo spettacolo. Passiamo un ora a divertirci così, mentre il mister grida e i supporters rispondono, cantando e imprecando, e quelli in mezzo tranquilli... ... è chiaro hanno un piano, lo devono aver per forza.
Intanto i padroni di casa, palla lunga al centravanti; questo da pescatore esperto dell'area di rigore e dai piedi buoni ci porta in giro per il campo, pare una dama di compagnia, e noi dietro con il the e i pasticcini.
Ora i padroni di casa ad ogni contatto si sentono tutti male, si contano vari mancamenti e svenimenti, uno viene portato fuori di peso dai compagni... ...pare sia morto. Non è una partita è uno spettacolo, noi che giochiamo a pallone e gli avversari che fanno il circo...
... poi cambiamo i due sull'ala destra, entarano un serio domatore, e un incantatore di serpenti, prima azione e gol.
Ecco il piano, il coraggio, l'altruismo, la fantasia; facciamo tutto in dieci minuti, giochiamo un calcio da brividi, tre azioni da calcio totale, da squadra di mostri, affamati e con il sangue a gli occhi... ... talmente affamati che ci divoriamo tre gol.
Nooo!!! direte voi; tranquilli, non importa, pensiamo noi attaccati alla rete, non è da questi particolari che si giudica una squadra. Noi vi vogliamo bene lo stesso, ci divertiamo anche così...
...ora però il sangue rischia di darci alla testa, vista l'ospitalità dei padroni di casa; è già chiaro che a fine partita non ci sarà il terzo tempo, da queste parti si usa così. Il clima ospitale lo sente anche l'arbitro che non sapendo che fare fischia la fine e tutti negli spogliatoi.
Piaciuto, divertiti; si. Facciamo tutto e il suo contrario e anche qualcosa di più; una qualità da grande squadra, direte, perchè lo siamo, aggiungiamo noi.
Domenica si torna in casa, al mitico Appiani contro l'ulima in classifica... ...il primo che dice che è facile lo mando al circo in corso australia a pulire la gabbia dei leoni... ...ma con loro dentro... ...coraggio...
SanPrecario vs Murialdina 1 - 1
Brutta partita; legnosi, freddi come il clima, senza disciplina, direbbe qualcuno che ne capisce, eppure teniamo il campo, con l'esperienza, con le unghie e con i denti.
Non è un problema di uomini ma di testa, non siamo in grado di andare oltre noi stessi, non ci guardiamo non leggiamo la trama della partita. Il primo tempo vola via così, e abbiamo pure un paio di occasioni, ma il freddo chiude lo stomaco e la fame viene meno. Gli avversari lo capiscono, sono più tranquilli, fanno il loro gioco e già questo basta per imporsi.
Sugli spalti è il vero spettacolo, oggi abbiamo la prima vera tifoseria organizzata, rispondono tono su tono , impongono il ritmo , la voglia di stargli dietro, sono amici di alcuni dei Supporters, sono all'Appiani, fanno parte del gioco anche loro, hanno capito le regole e lanciano la loro sfida.
Lo prendiamo subito, il gol; dieci minuti e nella cofusione mischia in area, uscita del portiere confusione, calci, rimpalli palla in porta. Ecco pare proprio che ci siamo liberati da un peso, e come se aspettassimo da un ora che gli avversari segassero.
E' incredibile, adesso tutto sembra più semplice, il campo è nostro, il meccanismi tornano semplici, adesso l'attesa collettiva è per il pareggio.
La squadra ci crede, ha rialzato la testa, i Supporters li sostengono; sono folate, è rabbia, voglia di dimostrare che se la caccia è aperta noi venderemo cara la pelle. Una, due, tre, quattro volte arriviamo in area, poi un rimapallo un tiro deviato, scivolata, tocco di punta e palla in rete.
E' stato come cadere in acqua essendosi dimenticati di saper nuotare; panico, paura di affogare per poi tornare a galla e ricoquistare, faticosamente, la riva. Ora aspettiamo il fischio finale, come la fine di una penitenza; abbiamo accusato il primo tratto in salita, lo sappiamo, lo abbiamo capito, lo si vede nei giocatori, da come esultano, da come si abbracciano, dall'applauso prolungato ai loro tifosi che ricambiano con cinque minuti di ovazione.
Ora escono anche i tifosi avversari, si fermano sotto il nostro lato della tribuna, l'applauso è reciproco, il coro "chi ama il calcio odia il razzismo" è cantato ad una voce, adesso si va tutti insieme al terzo tempo.
Il sole tramonta, il cielo è viola, arriva il freddo, forse nevicherà... ...la salita è lunga, la vetta è lontana, ma siamo in fuga... ...con l'obbligo di rimanerci... ...godiamoci la prossima tappa...
Salboro vs San Precario 0-0
Arriviamo al campo del Salboro ed è come fare un salto nel passato; un vero campo di periferia, poca erba e tanto fango, fondo a gobbe e buche. Oggi sarà dura, e cominciamo a capire perchè i padroni di casa siano imbattibili in casa. Certo sono una squadra quadrata, senza fronzoli e che bada al concreto, e noi ci mettiamo mezz'ora per capirlo.
Proviamo a fare il nostro gioco, e qualche bella azione ci riesce pure, loro palla lunga e pedalare. Scavalcano il centro campo e sono in area, e li è territorio di caccia.
Ad un certo punto sembra di vivere la brutta copia della nostra partita precedente. Dieci minuti e si procurano un rigore, altri venti ed eccone un altro. E ora quello che non ti aspetti; palla sul dischetto rincorsa lenta, portiere da una parte palla da l'altra, ma fuori. Il secondo, identico.
Il nostro portiere giura di aver visto il santo sul palo, il mister ci crede, il presidente è sicuro; i supporters, tantissimi, attaccati alla rete e con una visuale pessimma, ci hanno capito poco ma hanno esultato tanto. Prima della mezz'ora quelli del Salboro si mangiano anche un gol di testa a porta vuota e cominciano a vedere le streghe; i ragazzi lo hanno capito e il secondo tempo si cambia registro.
Ci prendiamo campo e pallino del gioco, gli lasciamo un contropiede, che però fa male, quasi gol; è un assedio, frutto della consapevolezza de potersela giocare con tutti a viso aperto. Hanno una gran difesa e il portiere si fa rispettare, la partita è bella e vola via piacevolmente.
Il fischio finale è una consolazione per tutti, gran fatica e soddisfazione. Abbiamo coquistato un punto e tenuto la prima posizione; ora una altra partita dura, la caccia è aperta, daltronde siamo la capolista.
Siamo nella lista dei ricercati, ma abbiamo il santo dalla nostra e tanti amici... ...e la prossima è tra le mura di casa... ...nel mitico Appiani.
Sanprecario vs SanGiacomo 2-1
E’ tutto qui, direte voi, per l’emozione e la tensione basterebbe, per lo stesso motivo voremmo che si giocasse domani;una volta a settimana è poco.
Il solito grande spettacolo all’Appiani, giochiamo in casa, la prima in classifica riposa, la prossima settimana li affrontiamo in casa loro, e oggi c’è voglia di sorpasso, nessuno lo dice ma tutti lo pensano. L’avversario è temibile, la nostra squadra, soprattutto a centrocampo lamenta qualche assenza, ma c’è il sole, il vento è buono, rinforzato dai cori di trecento Supporters e l’onda è alta, sopratutto fuori dallo stadio per le strade di Padova; oggi abbiamo proprio voglia di surfare.
Trenta minuti e siamo avanti di due gol; due rigori certo, ma è il gioco, la voglia di attaccare ogni centimetro del campo che convicono ed esaltano i presenti... ..."ohohoh, che spettacolo" è il coro che parte spontaneo dalla tribuna. Il primo rigore è da cardiopalma, il nostro numero 11, da sempre in squadra, in attacco o su l’ala, mai un gol, batte, piano, il portiere intuisce ma non trattiene, il ragazzo si avventa sul pallone e insacca. Sono passati cinque minuti ma la gioia e la corsa di una squadra, giocatori tecnici e riserve, a festeggiare l’autore del gol danno già il senso della giornata.
Ora gli avversari la mettono giù dura, fanno sentire i tacchetti, con rabbia e vemenza. L’inizio del secondo tempo vede scatenarsi la rabbia dell’ animale ferito, dieci minuti e accorciano le distanze, solito bisticcio in area le palla rimane a disposizione del più svelto, zampata e gol; altri dieci minuti e gli ospiti rimangono in dieci. Adesso controlliamo la partita, aspettiamo il contropiede, che arriva e come sempre soli davanti al portiere tiriamo fuori.
L’amore è sofferenza, ma al fischio finale la gioia è immensa e il grido è alto... ..."e se ne và, la capolista se ne và"... Il terzo tempo è l’antipasto alla splendida cena di tutta la Polisportiva SanPrecario della sera, insomma una giornata perfetta.
Verranno altri giorni, con volti di sconfitta e di vittoria, e avremo altri occhi di gioia e dolore, ma oggi vale la pena di vivere questo sorriso di felicita’... ...grazie e complimenti a tutti!
ATLETICO2000 vs SANPRECARIO 2-3
Giochiamo una partita strana, umida, come il tempo. Per venti minuti amministriamo il gioco come stessimo vincendo con quattro gol di vantaggio. Manca il capitano, accolto in tribuna da cori e applausi e si fa anche qualche cambio. Quelli che ci sono sempre sono i Supporters; la tribuna è piccola ma già alla metà del primo tempo sono tanti quelli che si addossano alla rete per seguire la partita.
Si canta si tifa, si applaudono amici ed avversari, insomma la solita festa, mentre in campo regna un po' di confusione. Da una punizione al limite dell'area per i padroni nasce il gol; il tiro viene deviato dalla barriera, la palla cambia direzione, il portiere prova a recuperare la posizione, sfiora la palla ma non la trattiene. Si fa dura, pensano in molti... ... e il grido sale più forte... ..."dai ragazzi noi ci crediamo".
Il gol ci ha resi invece più tranquilli, giochiamo come sappiamo e dopo dieci minuti pareggiamo con un gran tiro da fuori area del nostro bomber, dopo una splendida azione sulla fascia. Siamo tornati, andiamo al riposo e torniamo in campo tranquilli e consapevoli di potercela giocare, controlliamo la partita, stiamo aspettando solo il momento giusto per colpire... ...ma la vita è sofferenza.
Da una punizione sulla trequarti di gioco avversaria il difensore sbaglia la respinta e la palla rimane in area davanti ai piedi di un giocatore dell'Atletico 2000 che non fa altro che spingerla in rete.
Pare una giornata segnata; già l'anno prima su questo campo eravamo riusciti a perdere all'ultimo minuto, ma c'è ancora tempo. Il tempo di risistemare la squadra recuperare ruoli e posizioni e ricominciare a riprendersi campo, pallone e risultato. Spingiamo, a folate, ma ormai non ci tengono più, prima della mezzora pareggiamo e subito dopo si passa. Il fischio dell'arbitro è una consolazione per tutti.
Ora siamo ancora secondi, ma non è quello l'importate, lo saremo anche settimana prossima, qualunque sia il risultato, ma non importa.
Domenica 9 novembre si torna all'Appiani, questo è davvero molto importante e soprattutto la sera ci sarà la prima grande cena della polisportiva SanPrecario, ore 20,30 presso l'Officina Sociale SanPrecario in via Gradenigo 8 al Portello, importantissimo.
In settimana, mercoledì 5 ore 22,00 presso liceo Cornaro, comincia l'avventura del SanPrecario Volley, tutti i nostri migliori auguri... ... ecco una settimana particolare per amare e sostenere la Polisportiva che ci fa tanto soffrire... ...dai ragazzi noi ci crediamo...
Cena antirazzista
Non mancare anzi, porta pure un'amic@.
Info e prenotazioni al numero 340.6074919
Love.
Officina Sociale Sanprecario-via Gradenigo-Portello-Padova
SANPRECARIO vs UNION VOLTARONCAGLIA 3-2
Mancano cinque minuti alla fine della partita, una gran bella partita, hai dato tutto, te, i tuoi compagni e anche gli avversari. Sei passato in vantaggio e ti hanno ripreso cinque minuti dopo; nel secondo tempo sono passati loro ma in due minuti il risultato è tornato di nuovo in parità; poi a dieci minuti dalla fine hanno segnato e ora li stai assediando nella loro metà campo. L’allenatore vuole una possibilità in più e allora te, un centrocampista, fuori e dentro una punta.
Il tempo di questa partita è volato, solo ora focalizzi, in tribuna ci sono più di trecento persone che hanno cantato e incitato le due squadre; ti avvicini alla panchina, saluti i compagni, il mister, sei stanco, vai verso le docce, passi la panchina avversaria, stringi le mani agli avversari, lo meritano, ti incammini e poi senti gli applausi… …lo stadio ti batte le mani, sono in piedi, ti volti verso la tribuna e ricambi, con naturalezza, senti l’ovazione… …ora ti sei reso conto e ridi… …stai giocando fuori casa, sei nello stadio degli ospiti, porti il numero sei e la maglia della squadra avversaria, ma ti sembra di essere a casa, come in un giorno di festa … …è proprio una giornata particolare…
E’ proprio una giornata particolare per il San Precario, nell’aria c’è tensione, come prima di qualcosa di importante, ogni tifoso, dirigente e giocatore la sta vivendo con le proprie scaramanzie, con i propri riti.
Oggi esordiamo all’Appiani, lo storico stadio di Padova e della sua squadra; siamo nel centro della città e qui tutto sembra essere diverso. Le gradinate in cemento della tribuna danno il senso di un luogo carico di storia; noi siamo nella tribunetta coperta a sinistra abbiamo il velodromo e vediamo le cupole del Santo. La partita è alle 14.30 ma dirigenti e Supporters sono a ultimare gli ultimi preparativi già dalle 13.00; cominciano ad arrivare in tanti, percorrendo i duecento metri di stradina tra le case, varcando il cancello dei ricordi, per molti è un ritorno, o quello del mito, per chi non c’è mai stato l’Appiani, rimane sempre uno stadio della serie A, per decenni considerato uno dei migliori terreni da gioco della nazione. Il clima è irreale, il sole splende, c’è chi stende gli striscioni , fatti a mano la sera prima, uno controlla il megafono, altri preparano l’entrata e il bar per la partita ed il terzo tempo; negli spogliatoi si parla poco, c’è quello che ha nascosto la birra nella sacca, porta bene dice lui, da quando lo fa non si è mai perso, un altro mette la testa sotto la doccia fredda, è nervoso dice, si deve calmare. Poi l’appello, la chiamata dell’arbitro e si va in campo.
A vederli dalle tribune fanno effetto, maglie e calzettoni granata, calzoncini bianchi, si schierano salutano il pubblico e li partono novanta minuti di emozioni.
I Supporters cantano sempre, più forte quando prendiamo il primo gol e nei cinque minuti in cui pareggiamo; sono passati venti minuti e arriva ancora gente, famiglie, bambini, donne, studenti tanti amici di giocatori e delle squadre. Il primo tempo e’ di buon livello, siamo un poco intimoriti dal campo e dagli avversari, ma ci siamo, e il tifo sostiene l’animo della squadra.
La squadra capisce, e si adegua; sono tempi di passione, dove serve un anima che brucia, serve non aver paura e prendersi quello che ti vogliono togliere.
Assistiamo al più bel secondo tempo da quando siamo entrati in questa avventura, la SanPrecario gioca a calcio per se stessa, per chi è venuto a vederla e anche per chi non c’era. Il VoltaRoncaglia ha il merito e l’onore di essere allo stesso livello, di percepire che c’è un modo, e un mondo, differente di vivere, anche lo sport anche il calcio. Azioni, gol spettacolari, senza tregua senza soluzione di continuità, segnamo e subito ci riprendono, applausi per tutti e ventidue.
A dieci minuti dalla fine, il nostro attaccante nigeriano, si mangia la retroguardia avversaria, arriva davanti al portiere, tira vedendo il difensore arrivargli da dietro, il portiere sfiora, la palla rotola a fil di palo. Calcio d’angolo. E’ il gelo, un urlo strozzato in gola; nel silenzio generale il capitano batte l’angolo, il pallone è fermo a mezz’aria, un ombra nera ci si avventa con tutta la forza e la rabbia che possiede, il portiere neanche la vede entrare, ora il ragazzo d’Africa è ha festeggiare sotto la tribuna sommerso dai compagni e soverchiato dal boato dei Supporters.
Ballano e saltano tutti per dieci minuti, è un apnea prolungata, ci mangiamo anche un contropiede, ma quasi non importa, il Voltaroncaglia ha il merito di provarci fino al fischio finale. I cori chiamano prima la squadra, poi il presidente e in fine il mister; poi c’è il terzo tempo, che durerà un paio d’ore.
E’ una festa, c’è voglia di vita di non avere paura, anzi questo sembra essere il migliore degli antidoti a chi ci vuole sottrarre il futuro, a chi ci vuole richiusi dentro casa, sotto un il controllo di uno stato di polizia. Questo sta avvenendo in tanti modi e in tanti luoghi in questi giorni, il nostro contributo è questo e non è poco…
…ora le tribune dello stadio si sono dolci dune di sabbia, il terzo tempo nell’aria del tramonto è una festa d’estate e il San Precario è mojto in riva al mare, tra sguardi di corpi e sogni…
Azzura Terradura vs San Precario 0-3
La partita vera dura otto minuti, tanti ne bastano al bomber della Sanpre per trafiggere per due volte la porta dei padroni di casa. C’e’ un bel sole che scalda l’aria e i cuori dei Supporters, la partita ce la godiamo sull’erbetta del campo attiguo a quello di gioco, qualcuno dorme pure, sabato sera evidente molto duro. La squadra ha voglia di giocare, tutti e diciassette i convocati e anche chi è rimasto fuori si chiamano, si parlano, si aiutano. Quest’anno pare proprio che abbiamo problemi di abbondanza.
C’è pure il portiere in forma; due ottimi interventi su una prolungata azione avversaria, nel momento di maggior pressione dei padroni di casa. Poi una mischia in area, vola un poco di tutto, manate, calcioni, una ginocchiata e alla fine un paio di ammonizioni; sono gli ultimi sussulti del primo tempo.
Il secondo tempo lo dedichiamo a qualche esperimento, cambiamo la linea di attacco ma il risultato non cambia. Aspettiamo le folate dei padroni di casa per poter ripartire in contropiede e al quarto d’ora ne eseguiamo uno da manuale. Tre a zero. Il Terradura è tutto nella punizione che si stampa sul palo, la Sanpre decide di mangiarsi altri due gol e anche i Supporters sono d’ accordo. Fischio finale, applausi e tutti a bersi una birra. Ora, a ottobre, la classifica è come l’autunno, al mattino c’è il sole ma ti porti dietro l’ ombrello perché potrebbe sempre piovere; più reale è la matematica una sconfitta, un pareggio e tre vittorie. Sappiamo che ogni partita è un piccolo esame, ed allora aspettiamo il prossimo, squadra forte, un punto e una partita in meno di noi, ma soprattutto non vediamo l’ora di giocare in casa nel nostro stadio… …l’Appiani.
Sarà una festa, certo, ma anche l’ennesima sfida della SanPrecario, la società e il suo splendido pubblico, e allora vi aspettiamo domenica 26 alle ore 14.00… …benvenuti e bentornati a casa…
Cartura vs Sanprecario 2-3
Gregorense vs Sanprecario 4-1
Sanprecario vs Lion 3-0
Presentazione stagione 2008/2009

Venerdì 19 settembre, riapre l’officina sociale San Precario sita in via Gradenigo (quartiere Portello) a Padova. L’evento, oltre che musicale, sarà l’occasione per lanciare la nuova stagione di uno spazio che quest’anno sarà sempre più attivo. Oltre alle serate di musica, sia sulla terrazza che nel salone interno, si potranno andare a vedere i posticipi serali del campionato di serie A e tutta la champions league. Tale serata però servirà soprattutto a presentare la nuova stagione della Polisportiva San Precario. Ci saranno gli "atleti" delle squadre di calcio e pallavolo, e la possibilità di prendere contatti per iscriversi in queste squadre o, perché no, lanciare l’idea per una nuova sfida in un altro sport. Per coloro che non intendono affrontare la stagione da atleti, pur sapendo che gli allenamenti sono aperti a tutti anche se fatti con discontinuità, ci sarà la possibilità di sostenere la polisportiva facendosi l’abbonamento alle partite. Sebbene molto probabilmente mancheranno le tipiche caratteristiche di una festa da squadra di alto livello: ballerine, coca e fuoriserie, varrà la pena esserci lo stesso, perchè tifare la polisportiva San Precario sarà sempre una festa e mai una fede.
venerdì 19 settembre 2008 @ A Bassa Voz: dalle ore 22.00 festa di apertura dello spazio dell’officina sociale e di inizio di campionato con le squadre della polisportiva Sanprecario con musica a bassa voz con dj Max di Blas e dj Ignoranza. Ama il calcio odia il razzismo.